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L’opera d’arte e lo spazio che la circonda vivono in un rapporto di stretta interdipendenza: questo saggio mette a fuoco tale relazione simbiotica, e lo fa attraverso una cospicua cronistoria delle principali sperimentazioni installative e ambientali dalle avanguardie fino ai giorni nostri. Un modo per ripercorrere l’evoluzione del sistema dell’arte e l’itinerario che ha condotto al paradosso postmoderno per cui collocare un qualsiasi artefatto in un particolare contesto è di per sé sufficiente affinché si compia la sua trasfigurazione in dispositivo artistico.
È la cronaca di un rapporto in perenne tensione, quello fra testo e contesto, fra contenuto e contenitore. E a pungolarlo, provocando l’evoluzione non solo dell’arte ma anche delle caratteristiche degli spazi espositivi, sono sempre e soprattutto gli artisti più all’avanguardia. La loro ricerca si articola attraverso un fitto dialogo con lo spazio reale, che via via è coinvolto in maniera costitutiva nell’ideazione delle opere. Si comincia con il superamento dei limiti convenzionali del piedistallo e della cornice: il quadro, messo a nudo, esce nel mondo accogliendo nel suo recinto frammenti della realtà.
Dal caso emblematico di Fontana, che nel secondo dopoguerra invade l’ambiente circostante per dare vita alle prime opere realizzate utilizzando solo lo spazio e la luce, si arriva alla creazione di installazioni di ampio impatto ambientale, spesso site-specific con gli artisti processuali, poveristi, concettuali e della Land Art tra gli altri; fino alla consapevolezza, oggi del tutto assunta, che l’opera d’arte trova la propria ragion d’essere in relazione all’ambiente e all’osmosi che con esso si instaura.
Una trattazione allo stesso tempo chiara e sistematica, in cui vengono documentate anche le mostre e le rassegne internazionali più paradigmatiche fino alle esperienze più attuali; tutto questo senza ignorare l’importanza dei curatori, figure ormai onnipresenti per la loro capacità (vera o presunta) di mettere in scena eventi espositivi da considerare come produzioni creative in sé, subordinando lo spazio dell’opera allo spazio da loro gestito.
Introduzione
PARTE PRIMA - Lo spazio dell’opera. Lo spazio come opera
1. Il coinvolgimento dello spazio reale. Installazioni e ambienti
1.1 Il quadro e la cornice. Oltre la cornice
1.2 Giù dal piedistallo
1.3 Le prime installazioni spaziali
1.4 Le prime opere-ambienti. Balla, El Lissitzky, Schwitters
1.5 Duchamp. L’allestimento come operazione artistica
1.6 Dagli interventi ambientali di Fontana agli ambienti ottico-cinetici
1.7 Ambienti neodadaisti. Il “vuoto” di Klein e il “pieno” di Arman. “Dylaby”: un labirinto dinamico. Roxys di Kienholz
1.8 Performance e installazioni del gruppo Gutai. Gli environment di Kaprow
1.9 Segal, Oldenburg, Warhol. Gli ambienti pop
1.10 Installazioni e ambienti minimal
1.11 Spazi concettuali
1.12 Installazioni ambientali processuali e poveriste
1.13 Land Art
1.14 Giardini d’artista
1.15 Musei d’artista
1.16 Spazi architettonici. Interventi, trasformazioni, reinvenzioni
1.17 Architettura versus design
1.18 Spazi d’accumulazione. Oggetti e ambienti
1.19 Spazi organici
1.20 Spazi ludici spettacolari. Spettacolarizzazione dello spazio e dell’esperienza di fruizione
1.21 Verso un’augmented reality. Installazioni e ambienti video
2. Studi d’artista
2.1 Studio visiting
2.2 Lo studio come luogo d’esposizione
2.3 Museificazione degli studi
2.4 La funzione dell’atelier
2.5 Lo studio come opera in mostra
PARTE SECONDA - Lo spazio dell’esposizione. Gli spazi delle mostre
3. Le gallerie d’arte
3.1 Le prime gallerie d’avanguardia. Spazi e allestimenti
3.2 I primi allestimenti radicalmente innovativi
3.3 Gli sviluppi degli spazi delle gallerie
3.4 La galleria. Da contenitore a “contenuto” dell’operazione artistica
4. Spazi espositivi pubblici per mostre temporanee
4.1 Il modello delle Kunsthalle e dei Kunstverein
4.2 Il padiglione della Secessione viennese
4.3 Kunsthalle di Berna. “When Attitudes Become Form”
4.4 Riconversione degli spazi ex industriali
4.5 In Italia. Esempi di spazi per mostre temporanee
4.6 Incontri internazionali d’Arte di Roma
4.7 Le fondazioni per l’arte contemporanea delle aziende del lusso e della moda
5. Gli spazi delle grandi esposizioni periodiche. La Biennale di Venezia, altre biennali, documenta di Kassel
5.1 La Biennale di Venezia. Gli esordi
5.2 Dopoguerra e anni settanta. La Biennale riformata
5.3 Biennale e globalizzazione
5.4 Altre biennali
5.5 Documenta di Kassel
5.6 Cambio di passo. Kassel 1997-2002
5.7 Grandi manifestazioni fra globale e locale
5.8 Tra esposizione temporanea e arte pubblica stabile. Il caso dello Skulptur Projekte di Münster
6. Spazi alternativi e indipendenti. Alternative Art a New York
6.1 soho 1960-1970
6.2 Il ps1
6.3 Il New Museum
7. Gli spazi delle fiere
7.1 Nascita e sviluppo delle fiere
7.2 Art Basel
PARTE TERZA - Gli spazi museali
8. I musei d’arte contemporanea
8.1 Musei di arte moderna e contemporanea. La prima generazione in Germania e Olanda
8.2 Il Palais de Tokyo a Parigi. Dal Musée national d’art moderne a sito di creazione contemporanea
8.3 Société Anonyme, Inc.: Museum of Modern Art 1920. Il primo “museo” d’arte contemporanea negli Stati Uniti
8.4 I grandi musei d’arte moderna e contemporanea a New York. Inizi e sviluppi
8.5 Il protagonismo dello spazio museale. Il caso del Guggenheim Museum di Frank Lloyd Wright
8.6 Il caso del Centre Pompidou a Parigi
8.7 La svolta postmoderna dei musei dagli anni ottanta
8.8 Le nuove strategie di allestimento e di dinamizzazione delle collezioni museali
Top.
Una spiegazione eccellente di quelle che sono state le innovazioni di allestimento e curatela nel mondo dell’arte. (Una lettura per chi già conosce gli argomenti trattati.)
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