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Artista fra i più innovativi e influenti della sua generazione, Robert Rauschenberg (Port Arthur, 1925 – Captiva, 2008), è figura chiave nei cambiamenti radicali che animano l’arte visiva americana dalla fine degli anni cinquanta, nel periodo di transizione dall’Espressionismo Astratto alla Pop Art. Nato in Texas e di sangue cherokee da par te di madre, Rauschenberg compie i suoi primi passi nel mondo dell’arte sfidando con audacia ogni presupposto. Dal primo soggiorno-studio a Parigi all’esperienza formativa di Black Mountain College sotto Joseph Albers, dal viaggio a Roma insieme a Cy Twombly al sodalizio con John Cage e Merce Cunningham fino al Leone d’oro alla Biennale di Venezia del 1964 che lo consacra come artista riconosciuto a livello internazionale, il suo percorso esce dai tracciati convenzionali e si colloca nel campo di una sperimentazione che infrange ogni regola, trasformando lo spazio bidimensionale del dipinto in un ricettacolo di materiali eterogenei.
Ritagli di giornale, pezzi di stoffa, fotografie, objets trouvés, nulla è escluso dai combine paintings, creazioni ibride a metà strada fra pittura e scultura, che coniugano l’amore per l’oggetto di rifiuto, ereditato dal collage dadaista, con la pennellata astratto-informale.
Calvin Tomkins ci offre uno straordinario spaccato della rivoluzione che ha visto l’arte uscire da musei e gallerie per proiettarsi al centro dello scenario sociale; ce ne presenta i protagonisti: gli esponenti della vecchia guardia Pollock e de Kooning, le nuove leve Jasper Johns, Frank Stella e Andy Warhol, affiancati da mercanti e galleristi quali Betty Parsons, Leo Castelli e la mecenate Peggy Guggenheim; documenta l’ascesa che ha portato ai vertici dell’arte e del successo l’artista che più di ogni altro, in questo contesto, ha mirato a un’arte cumulativa, l’incontenibile innovatore che disse di voler creare una situazione «in cui ci sia tanto spazio per l’osservatore quanto per l’artista».
Prefazione
1. Venezia 1964
2. Port Arthur
3. Più che altro pasticci
4. Black Mountain
5. Tragedia, estasi, fato e così via
6. Numeri bianchi
7. Un luogo in cui l’arte si fa
8. John Cage
9. Feticci personali
10. Enfant terrible
11. Danzatori
12. Jasper Johns
13. Perché non starnutire Rose Sélavy?
14. Uscire
15. Verso il teatro
16. Gli anni sessanta
17. Eroi vecchi e nuovi
18. The Construction of Boston
19. Riconoscimento
20. La Cappella Sistina sulla Broadway
21. Incidenti di viaggio in Europa e in Asia
22. Nine Evenings 205
23. La (non così) grande società
24. «Non c’è soluzione perché non c’è problema»
25. Il tramonto di un’epoca
26. Captiva
27. Tutto ciò che mi sta attorno
Autobiografia