fbevnts Illustrati - tutti i libri della collana Illustrati, Johan & Levi - Johan & Levi Editore | Pagina 2
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Johan & Levi: Illustrati

Ettore Sottsass

Tornano sempre le primavere, no?

Marco Belpoliti, Michele De Lucchi, Giuseppe Varchetta

pagine: 120 pagine

Felicità e malinconia sono gli estremi entro cui si colloca tutta l’avventura umana e artistica di Ettore Sottsass: felicità di essere appartenuto a un Eden perduto eppure sempre presente, che è l’infanzia, e insieme malinconia per non poterlo rivivere, non poter fermare il tempo. Giuseppe Varchetta, psicologo dell’organizzazione e fotogra

Marcel Broodthaers

Libro d'immagini

Wilfried Dickhoff, Bernard Marcadé

pagine: 320 pagine

In soli dodici anni di carriera, il belga Marcel Broodthaers (Bruxelles 1924-Colonia 1976) ha prodotto più idee di quanto di solito non si faccia nell’arco di un’intera vita. Dopo essersi dedicato per vent’anni alla poesia, nel 1964 abbandona questa forma espressiva per firmare un patto con un universo, le arti visive, dai valori opposti. Mu
Programmare l’arte - Olivetti e le neoavanguardie cinetiche
Il 15 maggio 1962 viene inaugurata nel Negozio Olivetti della galleria Vittorio Emanuele di Milano la mostra “Arte Programmata”. Il nome si deve a Bruno Munari, ispiratore dell’iniziativa, mentre la teorizzazione di un’arte cinetica come paradigma di “opera aperta” è di Umberto Eco che firma il catalogo edito per l’occasione. Gli artisti sono giovani e giovanissimi: i milanesi del Gruppo T (Anceschi, Boriani, Colombo, Devecchi, Varisco), i padovani del Gruppo Enne (Biasi, Costa, Chiggio, Landi e Massironi), a cui si aggiungono Enzo Mari e lo stesso Munari. Altri arriveranno nel corso della lunga tournée […] che la mostra compirà per più di due anni a venire.Imballate in casse dipinte di arancione, con il nome Olivetti in bella evidenza, le opere sono un piccolo ma importante simbolo dell’Italia degli anni del boom, del matrimonio virtuoso tra avanguardia artistica e ricerca industriale […]. Olivetti infatti produce e sponsorizza la mostra – prima azienda in assoluto a porsi come committente – negli anni in cui la casa di Ivrea si lancia nell’avventura dell’elettronica, realizzando con l’Elea 9003 il primo grande computer transistorizzato al mondo.A cinquant’anni di distanza non abbiamo soltanto voluto ricostruire la mostra attraverso le opere e i documenti che ne narrano la genesi (compresa la riproduzione anastatica del catalogo originale), ma anche allargare lo sguardo all’avventura elettronica dell’Olivetti […] un’azienda che si interrogava sulle implicazioni sociali e culturali dell’era digitale, allora soltanto agli albori.
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Programmare l’arte

Olivetti e le neoavanguardie cinetiche

Marco Meneguzzo, Enrico Morteo, Alberto Saibene

pagine: 184 pagine

Il 15 maggio 1962 viene inaugurata nel Negozio Olivetti della galleria Vittorio Emanuele di Milano la mostra “Arte Programmata”. Il nome si deve a Bruno Munari, ispiratore dell’iniziativa, mentre la teorizzazione di un’arte cinetica come paradigma di “opera aperta” è di Umberto Eco che firma il catalogo edito per l’occasione. Gli art
Petala aurea - Lamine di ambito bizantino e longobardo dalla Collezione Rovati
Petala aurea (petali d’oro) è il termine che i trattati altomedievali utilizzano per definire sottili lamine e foglie (brattee) usate in oreficeria. Il volume presenta i 47 manufatti in lamina d’oro, con alcune eccezioni in lega d’argento, che appartengono alla famiglia monzese Rovati, industriali e collezionisti d’arte; la collezione Rovati viene esposta per la prima volta a Monza, presso la Cappella della Villa Reale, e rappresenta un importante contributo allo studio e alla comprensione dell’oreficeria altomedievale. La raccolta, datata prevalentemente tra il VI e VII secolo, comprende principalmente brattee auree: di questo insieme fanno parte un nucleo di crocette in lamina d’ambito longobardo e un gruppo di sottili laminette di differenti forme e dotate di forellini, probabilmente per essere applicate a tessuti o vari supporti; alle brattee si affiancano placche ornamentali in lega d’argento e rame. I manufatti sono privi di una cifra stilistica definita e ben riflettono le contaminazioni culturali del periodo, rendendo difficile definire la loro provenienza geografica e l’ambito culturale di pertinenza: alcuni oggetti risultano di sicura matrice protobizantina, altri rimandano al gusto barbarico e in qualche caso è possibile ipotizzare che siano stati prodotti in Italia settentrionale. Queste testimonianze preziose trasmettono sensibilità artistiche, retaggi culturali e concezioni religiose che contribuiscono a ricostruire il quadro di una società che tra il VI e VII secolo conosceva proprio in Monza, grazie alla frequente presenza della corte longobarda, un centro privilegiato di interrelazioni tra genti di tradizioni culturali differenti.
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Petala aurea

Lamine di ambito bizantino e longobardo dalla Collezione Rovati

Caterina Giostra, Marco Sannazaro

pagine: 240 pagine

Petala aurea (petali d’oro) è il termine che i trattati altomedievali utilizzano per definire sottili lamine e foglie (brattee) usate in oreficeria. Il volume presenta i 47 manufatti in lamina d’oro, con alcune eccezioni in lega d’argento, che appartengono alla famiglia monzese Rovati, industriali e collezionisti d’arte; la collezione Rova
Arte ri-programmata - Un manifesto aperto
Arte ri-programmata: un manifesto aperto è un progetto di ricerca-azione sul tema dell'introduzione in ambito artistico dei metodi e degli approcci di hardware e software open source e dell'open design, che si pone come obiettivo lo sviluppo di artefatti fisici e tecnologici le cui informazioni e specifiche d'implementazione sono rilasciate pubblicamente con licenze libere.Il progetto ha coinvolto un gruppo di artisti digitali e designer nel processo di ri-programmazione di alcune opere del Gruppo T, che rappresenta un punto di riferimento di quella sperimentazione artistica italiana definita Arte Programmata. Tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta, sono stati realizzati - in nome di un'arte riproducibile, partecipata e interattiva - prototipi basati sull'uso della tecnologia e di algoritmi, poi riprodotti come serie di artefatti in costante variazione."Ri-programmare" significa non solo ricostruire, capire di cosa e come le opere sono fatte, quali materiali sono stati utilizzati, quali algoritmi o stratagemmi impiegati per inserire il caso nel loro programma, ma anche qualcosa in più: farle rinascere aggiornandole da un punto di vista materiale e tecnologico. La scelta di partire da opere del Gruppo T trasformandole in artefatti nuovi e aperti, supportandone la riproducibilità, l'estensione e il completamento da parte di altre persone, rende omaggio a un'esperienza innovativa e fuori da ogni schema, collocata nel difficile territorio di confine tra arte e design.
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Arte ri-programmata

Un manifesto aperto

pagine: 190 pagine

Arte ri-programmata: un manifesto aperto è un progetto di ricerca-azione sul tema dell'introduzione in ambito artistico dei metodi e degli approcci di hardware e software open source e dell'open design, che si pone come obiettivo lo sviluppo di artefatti fisici e tecnologici le cui informazioni e specifiche d'implementazione sono rilasciate pubbli
Brera in contemporaneo - Fabro Garutti Kounellis Paolini
L’arte è sempre contemporanea. Da questo principio e dalla rinsaldata collaborazione tra la Pinacoteca e l’Accademia di Belle Arti nasce la mostra “Brera in contemporaneo. Fabro Garutti Kounellis Paolini”, nel segno di quattro grandi artisti che in modi diversi hanno legato il proprio nome a Brera. Un’esposizione votata alla presenza attiva dell’arte contemporanea in un museo storico qual è la Pinacoteca è nello spirito di una tradizione che vede da sempre nell’intero Palazzo di Brera un laboratorio aperto al nuovo, e allo stesso tempo aggiorna il messaggio rivoluzionario di eventi come il “Processo per il museo”, nella breve stagione degli anni settanta di Franco Russoli, spronando a viverlo come uno spazio dinamico e un luogo di continua rinascita delle arti. Per Luciano Fabro vengono riproposti Groma per Spinoza, Io (L’uovo) e Modi di mettere le lenzuola, mentre Alberto Garutti, Jannis Kounellis e Giulio Paolini hanno concepito appositamente le loro installazioni per gli spazi della Pinacoteca, dalle grandi sale napoleoniche alla cappella di San Giuseppe, a diretto contatto e “in simultanea” con i capolavori di Raffaello, Bernardino Luini, Bramantino e Caravaggio. Nella compresenza di opere di epoche differenti l’allestimento ritrova e rinnova il senso della pratica espositiva e il ruolo che l’intero Palazzo di Brera vuole riacquistare: essere un luogo di ascolto, di sorpresa, di ricerca personale e interiore, capace di farsi continuamente contemporaneo.
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Brera in contemporaneo

Fabro Garutti Kounellis Paolini

pagine: 264

L’arte è sempre contemporanea. Da questo principio e dalla rinsaldata collaborazione tra la Pinacoteca e l’Accademia di Belle Arti nasce la mostra “Brera in contemporaneo. Fabro Garutti Kounellis Paolini”, nel segno di quattro grandi artisti che in modi diversi hanno legato il proprio nome a Brera. Un’esposizione votata alla presenza att
Talenti e leggende - Il Palazzo di Brera si racconta
Un solo luogo, tre progetti: il Palazzo di Brera si racconta, svelando la propria anima nelle sue diverse inclinazioni. In “Accademia aperta” protagonisti sono studenti e professori che aprono per la prima volta le aule delle dieci scuole dell’Accademia, offrendo ai visitatori l’inedita possibilità di osservare da vicino le attività quotidiane di studio e di  laboratorio. Con “Ai confini del quadro. Brera anni sessanta-settanta” entrano in scena le figure storiche di un’epoca irripetibile che ha reso celebri in tutto il mondo Brera e il suo quartiere, quando il “fare arte” si sviluppava in un continuo scambio, dentro e fuori le mura del palazzo. Con “Bagnoli, Curran, Lim, Pistoletto, Richter. Installazioni nel Palazzo di Brera”, si entra nella contemporaneità e l’intero edificio vive grazie alla sua secolare e naturale predisposizione a far dialogare e interagire con il nuovo i propri storici spazi – Accademia, Biblioteca Braidense, Orto Botanico, Osservatorio Astronomico e Pinacoteca –, alla ricerca di inedite consonanze e possibili intrecci. Passato, presente e futuro sono quindi le direttrici attorno a cui si articola e si rinnova costantemente la vocazione originaria di “palazzo enciclopedico”, capace di accogliere al suo interno il proprio patrimonio e di metterlo a contatto con il mondo contemporaneo, innescando un processo di valorizzazione che coinvolge le leggende di ieri e i talenti di oggi e di domani.   In copertina: Foto Cosmo Laera
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Talenti e leggende

Il Palazzo di Brera si racconta

pagine: 140

Un solo luogo, tre progetti: il Palazzo di Brera si racconta, svelando la propria anima nelle sue diverse inclinazioni. In “Accademia aperta” protagonisti sono studenti e professori che aprono per la prima volta le aule delle dieci scuole dell’Accademia, offrendo ai visitatori l’inedita possibilità di osservare da vicino le attività quoti

Isola isole insulae

Incontri e riflessioni al suono della parola isola

pagine: 744 pagine

Isola: luogo isolato e comunque raggiungibile, reale e immaginario, concreto e astratto. La parola “isola” apre mille e più riflessioni, artistiche, culturali, linguistiche, filosofiche, musicali; un flusso di sensazioni e stimoli che nascono e si propagano da un concetto e un luogo. Remo Salvadori ci traghetta in questo mondo infinito sulla s

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