fbevnts il punto - tutti i libri della collana il punto, Johan & Levi - Johan & Levi Editore | Pagina 3
Vai al contenuto della pagina

Johan & Levi: il punto

Il segreto di Goya

Marco Belpoliti

pagine: 35

Marco Belpoliti penetra nella vita e nelle opere di un altro grande artista, Francisco Goya

Camera straniera

Alberto Giacometti e lo spazio

Marco Belpoliti

pagine: 52

Alberto Giacometti è uno dei principali artisti del Novecento e le sue opere hanno raggiunto le vette delle quotazioni interna

L'insieme vuoto

Per una pragmatica dell'immagine

Federico Ferrari

Che cos’è un’immagine? Perché le immagini hanno assunto un’importanza così grande nelle nostre vite? Cosa significa avere uno

Kiefer e Feldmann

Eroi e antieroi nell'arte tedesca contemporanea

Massimo Minini

Seguendo la logica della definizione per coppie di opposti (leggero/pesante, faceto/serio) in questo volume Massimo Minini ana

Oltre lo specchio

Claude Cahun e la pulsione fotografica

Silvia Mazzucchelli

pagine: 22

Claude Cahun, artista, fotografa e scrittrice, vive nella Francia della prima metà del Novecento e nelle sue opere tratta prin

La stupidità fotografica

Ando Gilardi

pagine: 109

Ando Gilardi è considerato il più irriverente fotografo e studioso che l’Italia abbia prodotto negli ultimi cento anni

L'importanza di essere individui e società

pagine: 59

Nel quarto volume della collana il punto Miart Federica Sala conversa con l’architetto e designer Michele De Lucchi che svela la propria concezione di atto creativo inteso come fonte di produzione e vita, base della ricerca di libertà d'espressione individuale. De Lucchi illustra per l’occasione il suo percorso interdisciplinare con schizzi da

Copie originali

Iperrealismi tra pittura e cinema

Rinaldo Censi

pagine: 76 pagine

Nella sua accezione più comune l’iperrealismo è una corrente pittorica che rappresenta la realtà partendo da un’immagine fotografica, ingrandita il più possibile, riportandola come disegno e cercando di essere più fedeli della normale percezione; tuttavia, la pratica ha avuto vari sviluppi e a tutt’oggi non vi è una definizione univoca
Elogio di "Funny Guy" Picabia, inventore della Pop Art
Elogio di “Funny Guy” Picabia, inventore della Pop Art prende spunto dal ritrovamento postumo di un corpus di dodici disegni di Francis Picabia risalenti al 1923 realizzati a inchiostro su carta per illustrare le copertine della rivista Littérature, fondata e diretta da André Breton. Per questi disegni, rimasti inediti, Picabia si appropria delle immagini pubblicitarie di una rivista o della brochure di un grande magazzino, le copia e fornisce nome e prezzo esatto di vendita di ciascun articolo. Semplice materiale pubblicitario su cui Picabia appone le proprie iniziali, per ironizzare forse sulla sua scarsa capacità di vendersi e forse anche per sdrammatizzare l’insuccesso della sua mostra alla galleria Dalmau di Barcellona, di cui Breton fu testimone. Essi rappresentano una svolta stilistica e tematica rispetto ai progetti realizzati fino a quel momento dall’artista. Picabia usa per la prima volta una strategia commerciale come strategia di sovversione artistica; eleva cioè la volgare propaganda commerciale a opera d’arte. Così facendo inventa la Pop Art e diventa precursore di Warhol, Lichtenstein e Rosenquist. In questo testo Lebel ricostruisce il contesto e le circostanze in cui furono realizzati i disegni. Gli anni 1922-23 sono quelli dell’implosione del movimento Dada e del suo slittamento nel Surrealismo, dell’esperienza della rivista Littérature (terreno di confronto e scontro per gli artisti e scrittori coinvolti), dell’amicizia e collaborazione tra Picabia e Breton, di un viaggio in macchina per Barcellona in occasione della mostra alla galleria Dalmau, preceduta da una conferenza all’Ateneu barcelonés.Non è un testo per specialisti e pur trattando una parte molto specifica e poco conosciuta della produzione debordante e caleidoscopica di Picabia, l’autore riesce a introdurre anche un lettore generico all’universo di questo artista e al contesto in cui operò. Lebel non è un detrattore della Pop Art americana: Warhol e gli altri artisti pop non avevano mai visto i disegni di Picabia che all’epoca non erano ancora stati ritrovati. Il testo quindi non vuole in nessun modo insinuare che gli americani abbiano “rubato” l’idea a Picabia.Corredano il testo una lettera inedita di Picabia a Breton, data 1923, e un disegno dello stesso anno, sempre inedito, che accompagnava la lettera.  
Scopri

Elogio di "Funny Guy" Picabia, inventore della Pop Art

Jean-Jacques Lebel

pagine: 52 pagine

Elogio di “Funny Guy” Picabia, inventore della Pop Art prende spunto dal ritrovamento postumo di un corpus di dodici disegni di Francis Picabia risalenti al 1923 realizzati a inchiostro su carta per illustrare le copertine della rivista Littérature, fondata e diretta da André Breton. Per questi disegni, rimasti inediti, Picabia si appropria d

Di tutto un pop

Un percorso fra arte e scrittura nell'opera di Mike Kelley

Marco Enrico Giacomelli

pagine: 72 pagine

Noto principalmente come artista visivo, Mike Kelley è stato in realtà una figura poliedrica e incontenibile. Oltre a utilizzare i mezzi espressivi più diversi – dal disegno al video, dalla performance all’installazione – egli ha spesso superato i tradizionali confini dell’opera inglobando la scrittura nel processo creativo, per poi giun
She - La figura femminile nel lavoro di Adrian Paci
Con le sue opere, Adrian Paci costruisce racconti per immagini che fondono l’unicità dell’esperienza quotidiana con la storia della pittura, del cinema e della letteratura. Il suo lavoro è una riflessione su temi come la perdita, il movimento delle persone nello spazio, l’abbandono della propria terra e la ricerca di un altrove umano e geografico. Paci utilizza la fotografia, la scultura e il video servendosi di tecniche e materiali diversi, raggiungendo così una notevole libertà di espressione e stile. Sullo sfondo di queste narrazioni è spesso inserita o semplicemente evocata, la presenza di una o più figure femminili che paiono essere meno protagoniste della scena e più depositarie di un mistero che l’artista non svela. Ma qual è il ruolo della figura femminile in quest’affascinante epos visiva? SHE nasce dal desiderio di approfondire questo aspetto della ricerca di Paci attraverso l’analisi di alcune opere scelte in relazione al tema. Il libro, arricchito da un inedito e originale intervento dell’artista, è il risultato del confronto tra Paci e Paola Nicolin, occasione per ragionare sulla presenza, visibile o invisibile, della figura femminile che dà consistenza umana alla narrazione: alla donna è spesso affidato il compito di essere la depositaria della memoria, delle tradizioni, di essere il perno attorno al quale ruota l’intreccio degli episodi umani che concorrono alla costruzione di un’identità inesorabilmente in transito, l’alternanza tra crisi, alienazione, abbandoni e ritorni cui è sottoposta la vita di tutti noi.
Scopri

She

La figura femminile nel lavoro di Adrian Paci

Paola Nicolin

pagine: 86

Con le sue opere, Adrian Paci costruisce racconti per immagini che fondono l’unicità dell’esperienza quotidiana con la storia della pittura, del cinema e della letteratura. Il suo lavoro è una riflessione su temi come la perdita, il movimento delle persone nello spazio, l’abbandono della propria terra e la ricerca di un altrove umano e geog

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.