fbevnts il punto - tutti i libri della collana il punto, Johan & Levi - Johan & Levi Editore | Pagina 4
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Johan & Levi: il punto

She - La figura femminile nel lavoro di Adrian Paci
Con le sue opere, Adrian Paci costruisce racconti per immagini che fondono l’unicità dell’esperienza quotidiana con la storia della pittura, del cinema e della letteratura. Il suo lavoro è una riflessione su temi come la perdita, il movimento delle persone nello spazio, l’abbandono della propria terra e la ricerca di un altrove umano e geografico. Paci utilizza la fotografia, la scultura e il video servendosi di tecniche e materiali diversi, raggiungendo così una notevole libertà di espressione e stile. Sullo sfondo di queste narrazioni è spesso inserita o semplicemente evocata, la presenza di una o più figure femminili che paiono essere meno protagoniste della scena e più depositarie di un mistero che l’artista non svela. Ma qual è il ruolo della figura femminile in quest’affascinante epos visiva? SHE nasce dal desiderio di approfondire questo aspetto della ricerca di Paci attraverso l’analisi di alcune opere scelte in relazione al tema. Il libro, arricchito da un inedito e originale intervento dell’artista, è il risultato del confronto tra Paci e Paola Nicolin, occasione per ragionare sulla presenza, visibile o invisibile, della figura femminile che dà consistenza umana alla narrazione: alla donna è spesso affidato il compito di essere la depositaria della memoria, delle tradizioni, di essere il perno attorno al quale ruota l’intreccio degli episodi umani che concorrono alla costruzione di un’identità inesorabilmente in transito, l’alternanza tra crisi, alienazione, abbandoni e ritorni cui è sottoposta la vita di tutti noi.
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She

La figura femminile nel lavoro di Adrian Paci

Paola Nicolin

pagine: 86

Con le sue opere, Adrian Paci costruisce racconti per immagini che fondono l’unicità dell’esperienza quotidiana con la storia della pittura, del cinema e della letteratura. Il suo lavoro è una riflessione su temi come la perdita, il movimento delle persone nello spazio, l’abbandono della propria terra e la ricerca di un altrove umano e geog

L'insieme vuoto

Per una pragmatica dell'immagine

Federico Ferrari

pagine: 72 pagine

Che cos’è un’immagine? Perché le immagini hanno assunto un’importanza così grande nelle nostre vite? Cosa significa avere uno sguardo? Federico Ferrari riflette sulla società delle immagini e sul rapporto ritmico tra immagine e parola, ritmo che forgia il nostro orizzonte, concentrandosi sull’uso delle immagini e sul mondo che esse crea
Arte Programmata cinquant’anni dopo
A cinquant’anni dalla prima mostra di Arte Programmata (Milano, 1962), l’autore propone una riflessione su ciò che resta di un esperimento di neoavanguardia che ha tentato di coniugare  teoria della percezione e produzione industriale. Voluta da Bruno Munari, presentata da Umberto Eco, sponsorizzata dalla Olivetti, l’Arte Programmata non è solo un movimento italiano riconducibile al più vasto mondo dell’arte cinetica, ma un vero e proprio tentativo di definizione del campo dell’arte, ai tempi della società industriale e cittadina, che muove dal nuovissimo concetto – per allora – di “programmazione”, attorno a cui ruotava tutto il dibattito interno agli intellettuali vicini alla Olivetti, che proprio in quegli anni era all’avanguardia nel campo dei piccoli processori elettronici. Superato un lungo periodo di oblio e di silenzio, oggi l’Arte Programmata gode di nuovo favore, e di un rinnovato interesse critico, storico e di mercato: perché sta avvenendo ciò? Cosa rende ancora attuale quel movimento? Quale movimento di nostalgia e di “revival” riesce a innescare tutt’oggi? Un’agile riflessione che passa senza soluzione di continuità dagli anni Sessanta ad oggi che cerca di dare una risposta alle ragioni di questo successo, e contemporaneamente indaga sulle possibilità di un’utopia legata al concetto di “arte industriale”, mentre riflette su quella definizione di “arte”, il vero motivo che è riuscito a trascendere il mezzo secolo che ci separa dalla sua prima uscita.
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Arte Programmata cinquant’anni dopo

Marco Meneguzzo

pagine: 76 pagine

A cinquant’anni dalla prima mostra di Arte Programmata (Milano, 1962), l’autore propone una riflessione su ciò che resta di un esperimento di neoavanguardia che ha tentato di coniugare  teoria della percezione e produzione industriale. Voluta da Bruno Munari, presentata da Umberto Eco, sponsorizzata dalla Olivetti, l’Arte Programmata non è

Arte Programmata cinquant'anni dopo

Marco Meneguzzo

pagine: 78

A cinquant’anni dalla prima mostra di Arte Programmata (Milano, 1962), l’autore propone una riflessione su ciò che resta di un

Andy Warhol superstar

Schermi e specchi di un artista-opera

Luca Scarlini

pagine: 50

Andy Warhol superstar ripercorre le tappe dell’attività “su schermo” di Andy Warhol, dai film, alla pubblicità fino alle appar

Arte Programmata cinquant'anni dopo

Marco Meneguzzo

pagine: 78

A cinquant’anni dalla prima mostra di Arte Programmata (Milano, 1962), l’autore propone una riflessione su ciò che resta di un

Copie originali

Iperrealismi tra pittura e cinema

Rinaldo Censi

Nella sua accezione più comune l’iperrealismo è una corrente pittorica che rappresenta la realtà partendo da un’immagine fotog

Andy Warhol superstar

Schermi e specchi di un artista-opera

Luca Scarlini

pagine: 50

Andy Warhol superstar ripercorre le tappe dell’attività “su schermo” di Andy Warhol, dai film, alla pubblicità fino alle appar

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