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Diventare un artista è il tuo sogno nel cassetto da sempre. Sei quasi certo di avere tutti i numeri per farcela ma, al momento decisivo, la paura di metterti in gioco ti paralizza. Una vocina beffarda ti dice che non sei poi così bravo o che non hai il curriculum in regola; che sei troppo stupido o comunque nemmeno tanto originale; che non la darai a bere a nessuno e tutti si accorgeranno che sei solo un impostore. Se questi demoni ti assillano, mettiti subito all’opera: l’unico modo per scacciare il flagello del blocco creativo è sperimentare ed esporti all’agghiacciante probabilità di un fiasco.
Con questa guida traboccante di consigli utili ed esercizi pratici, Jerry Saltz ti invita a entrare nei recessi più bui e minacciosi della tua psiche, a scoprire le risorse che possiedi dentro di te, nel profondo, a dare libero sfogo alla tua visione trovando il coraggio – in nome dell’arte – di spiattellarla sulla pubblica piazza. E se è vero che tutto diventa possibile quando passi dalla titubanza all’azione, allora «non preoccuparti di farlo bene, fallo e basta». Affidati al tuo gusto anche quando è fonte di imbarazzo. Fai dell’immaginazione il tuo dogma. Liberati dalla tirannia delle convenzioni e dirottale al servizio della tua poetica. Senza dimenticare mai che l’arte è sì un contenitore in cui riversare te stesso, ma è anzitutto una strategia di sopravvivenza, un’attività tanto urgente quanto mangiare o respirare.
Artisti anche no. Quando ho acquistato questo libro l'ho preso non con l'intenzione di diventare un artista ma piuttosto per un motivo più semplice: cercare di capire come un critico d'arte potesse scrivere un testo di consigli per diventare l'oggetto delle sue elucubrazioni critiche. Comune è quel detto che chi non riesce a fare l'artista fa il critico (forse detto banale ma forse molto vero) e da un critico ci si aspetterebbe quindi dei consigli per diventare critici, dato che lo si è diventati, piuttosto che artisti, che non si è diventati. Come se un onnivoro scrivesse un libro per vegetariani, per intenderci. Conosco artisti ossessivi, maniacali, disinteressati a molti dei consigli di Jerry Saltz, che non vogliono "diventare" artisti, come se si volesse diventare unicorni, per esempio. Non si diventa ciò che non si è. Volendo, cosa che la vita ci sbatte ogni giorno, si può diventare facilmente ciò che non si è. Ma un artista, mia personale visione ideale, non lo si diventa. O lo si è oppure no. Eppure oltre ogni mia aspettativa e pregiudizio, questo libro, zeppo di consigli e consigli e consigli, in qualche modo fa bene a chi artista non lo è. Come se fosse un libro di buon senso e poi, in alcuni casi, di sottigliezze da carpire e fare proprie. Una tra le altre: gli artisti dovrebbero fare gruppo perché i momenti di sconforto sono molti, troppi, e nei gruppi si trova sempre chi è più sensibile degli altri tanto da essere protetto. Cosa bellissima che riguarda gli artisti, ma anche no. Consigliato per chi ama i consigli e vuole un libro amico sul comodino.
Fonte IBS