L'arte non evolve - Gabriele Guercio - Johan & Levi - Libro Johan & Levi Editore
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L'arte non evolve

L'universo immobile di Gino De Dominicis

Priva di radici accertabili, sganciata dalla sequenzialità di un prima e un dopo, l’opera d’arte abbatte le barriere del tempo e ci proietta in uno spazio estraneo al progresso. Che l’arte non evolva, cioè non proceda per via di un lineare sviluppo temporale ma sia invece capace di introdurre novità di cui non c’era sentore in precedenza, è la tesi di questo saggio sulla poetica dell’immortalità in Gino De Dominicis. Un’indagine su un mistero – quello della creazione ex nihilo – e una meditazione sull’origine di tutte le cose.
Guercio prende le mosse dal lavoro più emblematico e controverso dell’artista, la Seconda soluzione d’immortalità (l’universo è immobile), esposto nel 1972 alla Biennale di Venezia in una sala che è la summa delle riflessioni di De Dominicis e che viene subito chiusa al pubblico per lo scalpore che desta. Motivo dello scandalo e la presenza di un giovane veneziano affetto dalla sindrome di Down. Posto davanti a tre oggetti sul pavimento ‒ una pietra, una palla di gomma e il perimetro di un quadrato bianco ‒ Paolo Rosa non rappresenta una mera provocazione come pensano i più reazionari, ma è il fulcro attorno al quale si dispongono gli altri elementi, la chiave di tutto l’insieme. Grazie alle molteplici dinamiche che questa figura innesca, l’artista conferisce all’opera una facoltà senza precedenti: aprire una breccia nell’eternità.
È possibile ricavare dalla Seconda soluzione di De Dominicis un paradigma di immortalità che funzioni oltre il sistema chiuso della sua opera? Possiamo cioè stabilire un legame fra la creazione artistica in senso più ampio e la ricerca dell’immortalità? Questo interrogativo, posto in apertura del saggio, fa presa sul lettore, trascinandolo in una ricognizione completa delle tematiche dell’artista e mettendo in luce quelle che possono avanzare una pretesa di contemporaneità sull’epoca presente, quali il primato dell’immagine sulla parola e la forza della discontinuità di fronte a una proliferazione virale di connessioni.

Scritto da
Argomento Teoria
Collana Saggi d'arte
Editore Johan & Levi
Dimensioni 15,5 x 23 cm
Pagine 128 pagine
Illustrazioni 36 immagini bn
Pubblicazione 09/2015
ISBN 9788860101754
 

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Indice testuale

1. Un’opera esemplare
Venezia, 8 giugno 1972
L’incidente del “mongoloide”
La sala dello scandalo
(foto ricordo)
I principi-guida della poetica dell’immortalità
2. Vedere senza vedersi: la doppia sottrazione
Chi e Paolo Rosa?
Non c’è un mondo da condividere: il punto di vista cieco
Una morte iniziatica
La realtà psichica dell’opera
Doppia sottrazione e discontinuità
Un salto autopoietico
Il paradosso dell’eternità
Specchio che tutto riflette tranne gli esseri viventi
3. In principio, adesso e sempre
Fermare l’attimo
L’automatismo di “vedo!”
Forme senza durata
La deificazione dell’opera e l’inesistenza di Dio
No! Una duplice polemica
Originarietà di disegno, pittura e scultura
4. Le quote di tempo dell’eternità
Una somiglianza impersonale
Aristotele e Schopenhauer: due argomenti a confronto
Ripensare la nozione di specie
Freud e l’incognita delle pulsioni di morte
La Signora di Warka
Senza titolo
Incesto e quote di tempo dell’eternità
Un’altra forma di vita?
5. Finzione, opacità, conflitto
Elogio della sorpresa
Una lucida speranza
La culla di ciò di cui non c’è esperienza
Non più religione né scienza soltanto
Un nuovo modello degli eccessi qualitativi della vita
6. Coda. Conclusioni parziali
10 mag 2016
6 mar 2016
11 gen 2016
1 gen 2016
L'arte non evolve
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