Giulio Paolini. Era finora - Francesco Guzzetti - Fondazione Luigi Rovati - Libro Johan & Levi Editore
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Giulio Paolini. Era finora

Giulio Paolini ha fatto della sua produzione una riflessione metafisica sul processo della creazione artistica. Paolini, infatti, ritiene che l’opera in qualche modo pre-esista all’intervento dell’artista, che è semplicemente il primo a poterla contemplare.
Questa pubblicazione è dedicata all’opera site-specific realizzata da Paolini per il Museo d’arte della Fondazione Luigi Rovati ed è parte di una nuova serie di monografie su importanti artisti contemporanei che hanno collaborato con la Fondazione. Intitolata Era finora, l’opera di Paolini si compone dei profili in gesso di due teste, una femminile e l’altra maschile, a evocare rispettivamente il classico e il neoclassico, l’origine del canone occidentale dell’arte e la sua ripresa agli albori dell’età contemporanea. Inquadrati entro una teca, i volti sembrano misurare il perimetro di uno spazio, o marcare un percorso, come pietre miliari. Il loro sguardo dà luogo a un tracciato prospettico scandito da riproduzioni fotografiche sovrimposte: una specie di “galleria di ritratti”, un continuum di immagini che scandiscono la storia dell’uomo e dell’arte, muovendosi tra passato e presente, come testimoni di tempi e spazi lontani ma compresenti nel qui e ora della fruizione dell’opera.
La storia dell’arte è un riferimento naturale per Paolini, per il quale non sussiste differenza tra arte antica e arte contemporanea. Tutta l’arte, in quanto investigazione della visione come atto mentale verso il mondo, si equivale. Il tempo dell’arte è quello dell’opera, non del suo autore: trascorsa la vita degli artefici, etruschi, greci o rinascimentali che siano, rimane il presente indefinito dell’opera.

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Giulio Paolini. Era finora
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