«Io dovrei essere un dittatore. Se potessi metterei tutti sotto il giogo della mia fantasia e creatività perché ho continuamente bisogno dell’aiuto di tutti. Sono ossessionato dal fare dal fare dal fare. […] Se fossi un dittatore, la mia sarebbe una ben strana guerra di conquista […]. L’esercito le sue armi i suoi pericolosi missili e proiettili non servirebbero alla guerra, ma a un grande spettacolo pirotecnico, una performance intesa a dimostrare che il progetto di un delitto è sempre una cosa geniale, mentre il delitto diventa una banalità.» Remo Bianco
Martedì 14 giugno | ore 17.30 Con Sharon Hecker, storica dell'arte, autrice della prefazione Ceci n'est pas une autobiographie e Adriano Altamira, artista e storico dell'arte Introduce Riccardo Gianni, Presidente della Fondazione Remo Bianco Biblioteca Universitaria di Pavia, Salone Teresiano Strada Nuova 65, Pavia
Un lungo ricovero in ospedale costringe Remo Bianco a fermarsi e fare il punto della propria vita, «come certi marinai in mare fanno il punto esatto della rotta, calcolando la distanza dall’obiettivo». Siamo nel 1982 e l’artista sente che il termine di questo tragitto, iniziato nel famigerato 1922, è prossimo. Alle sue spalle, un multiforme
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