MEDARDO ROSSO A FIRENZE | 26.02 - ORE 18
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MEDARDO ROSSO A FIRENZE | 26.02 - ORE 18

26 feb 2019
MEDARDO ROSSO A FIRENZE | 26.02 - ORE 18

In occasione della mostra “SOLO. Medardo Rosso”, il Museo Novecento di Firenze ospita la Lectio Magistralis di Sharon Hecker, autrice del saggio Un monumento al momento. Medardo Rosso e le origini della scultura contemporanea, introdotta dal direttore artistico del museo, Sergio Risaliti, e da Marco Fagioli, curatore della mostra insieme a Risaliti.

 

Artista amato dagli artisti, a cominciare da Boccioni che ne elogia la carica sovversiva, Medardo Rosso è autore di un’opera rivoluzionaria che non ha cessato di influenzare ogni nuova generazione di scultori. Precursore di tendenze che hanno trovato pieno sviluppo solo nel Novecento, Rosso ha avuto una fortuna postuma straordinaria, lasciando segni indelebili sugli artisti che hanno esordito con il nuovo secolo, come Constantin Brancusi, Alberto Giacometti e Henry Moore, su Arturo Martini e Lucio Fontana negli anni tra i due conflitti mondiali, sulla generazione del dopoguerra rappresentata da Luciano Fabro, Giuseppe Penone, Marisa Merz e Giovanni Anselmo, oltre che su artisti contemporanei come Thomas Schütte, Tony Cragg, Urs Fischer, Francesco Lo Savio.

Fin dagli esordi Rosso si pone un obiettivo irriverente: dematerializzare la scultura monumentale, che da eterna e celebrativa si fa con lui antieroica e capace di cogliere la fugacità del momento. Rivoluzionario lo è, tuttavia, anche nel travalicare le barriere geografiche in un’epoca in cui l’arte è fortemente definita dai confini nazionali. Cresciuto all’indomani dell’Unità d’Italia e disilluso dalle mancate promesse del Risorgimento, lascia il paese nel 1889 per trasferirsi a Parigi dove trascorrerà buona parte della sua vita. Emigrato per scelta e cosmopolita per vocazione, la sua personalità indomita lo rende ostile a qualsiasi appartenenza, ma ricettivo verso ogni stimolo della modernità, dai nuovi canali di comunicazione ai progressi della fotografia, che gli consentono di attingere a una varietà di fonti visive e, a sua volta, di far circolare la propria opera come mai prima. Lavorando su piccola scala Rosso rende la più statica e pesante delle arti un prodotto facilmente trasportabile, in linea con le strategie poco ortodosse che elabora per promuovere il proprio lavoro.

Grazie all’esperienza maturata nelle fonderie milanesi Rosso sperimenta con le tecniche di fusione, fondendo da solo le sue opere e conferendo alle sculture uno sconcertante senso di temporalità e movimento poiché la superficie sembra colare, gocciolare, scivolare e dissolversi davanti agli occhi dello spettatore.

Sharon Hecker colloca l’attività di Rosso in una prospettiva storica e transnazionale offrendo un’alternativa al racconto canonico sulla nascita della scultura moderna. Se da sempre si è assegnato a Rodin il ruolo di isolato ed eroico innovatore, Hecker restituisce il giusto peso a un artista che ha anticipato molte pratiche divenute oggi comuni nel vocabolario artistico globale.

 

Martedì 26 febbraio | ore 18.00

Museo Novecento

Sala Cinema

Piazza Santa Maria Novella 10

50123 Firenze

Info tel. 055 286132

Ingresso libero

Un monumento al momento - Medardo Rosso e le origini della scultura contemporanea
Artista amato dagli artisti, a cominciare da Boccioni che ne elogia la carica sovversiva, Medardo Rosso (1858-1928) è autore di un’opera rivoluzionaria che non ha cessato di influenzare ogni nuova generazione di scultori. Precursore di tendenze che hanno trovato pieno sviluppo solo nel Novecento, Rosso ha avuto una fortuna postuma straordinaria, lasciando segni indelebili su artisti come Brancusi, Giacometti e Moore, ma anche su numerosi contemporanei: Fabro ha dichiarato un sostanziale debito nei suoi confronti, e Anselmo, di fronte alle sculture in cera, riconosce come la materia forgiata da Rosso vibri dall’interno, quasi avesse un cuore pulsante. Fin dagli esordi, Rosso si pone un obiettivo irriverente: dematerializzare la scultura monumentale, che da eterna e celebrativa si fa con lui antieroica e capace di cogliere la fugacità del momento. Rivoluzionario lo è, però, anche nel travalicare le barriere geografiche in un’epoca in cui l’arte è fortemente definita dai confini nazionali. Cresciuto all’indomani dell’Unità d’Italia e disilluso dalle mancate promesse del Risorgimento, lascia il paese nel 1889 per trasferirsi a Parigi dove trascorrerà buona parte della sua vita. Emigrato per scelta e cosmopolita per vocazione, la sua personalità indomita lo rende ostile ad appartenenze di sorta, ma ricettivo verso ogni stimolo della modernità, dai nuovi canali di comunicazione ai progressi della fotografia, che gli consentono di attingere a una varietà di fonti visive e, a sua volta, di far circolare la propria opera come mai prima. Lavorando su piccola scala, inoltre, Rosso rende la più statica e pesante delle arti un prodotto facilmente trasportabile, in linea con le strategie poco ortodosse che elabora per promuovere il proprio lavoro.Questo saggio è il primo a collocare l’attività di Rosso in una prospettiva storica e transnazionale offrendo un’alternativa al racconto canonico sulla nascita della scultura moderna. Se da sempre si è assegnato a Rodin il ruolo di isolato ed eroico innovatore, Sharon Hecker restituisce il giusto peso a un artista che ha anticipato molte pratiche divenute oggi comuni nel vocabolario artistico globale.
Scopri

Un monumento al momento

Medardo Rosso e le origini della scultura contemporanea

Sharon Hecker

pagine: 320 pagine

Artista amato dagli artisti, a cominciare da Boccioni che ne elogia la carica sovversiva, Medardo Rosso (1858-1928) è autore di un’opera rivoluzionaria che non ha cessato di influenzare ogni nuova generazione di scultori. Precursore di tendenze che hanno trovato pieno sviluppo solo nel Novecento, Rosso ha avuto una fortuna postuma straordinaria,
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