CORPO DELLE IMMAGINI, IMMAGINI DEL CORPO A FIRENZE | 5 OTTOBRE - ORE 19.30
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CORPO DELLE IMMAGINI, IMMAGINI DEL CORPO A FIRENZE | 5 OTTOBRE - ORE 19.30

5 ott 2018
CORPO DELLE IMMAGINI, IMMAGINI DEL CORPO A FIRENZE | 5 OTTOBRE - ORE 19.30

Riprende il booktour di Flaminio Gualdoni, che questa volta sarà a Firenze per presentare il suo libro Corpo delle immagini, immagini del corpo. Tableaux vivants da san Francesco a Bill Viola nell'ambito di Scripta Festival. L’arte a parole, ideato e curato da Pietro Gaglianò e dedicato quest'anno al tema “Fronteggiare il disastro”. Gualdoni sarà introdotto da Laura Lombardi.

L’intera rassegna sarà ospitata al Museo Marino Marini, prossimo alla riapertuta, mentre la Libreria Brac accoglierà un’installazione di Daniela Comani, artista di origini bolognesi di base a Berlino il cui lavoro affronta i temi della storia, dell’identità e degli stereotipi sociali.

 

Venerdì 5 ottobre | ore 19.30

Museo Marino Marini

Piazza di S. Pancrazio – Firenze

Corpo delle immagini, immagini del corpo - Tableaux vivants da san Francesco a Bill Viola
Quella dei tableaux vivants è una storia antica quanto il Pigmalione immortalato da Ovidio. Una storia che si dipana nei secoli abbracciando pratiche tanto lontane fra loro come le sacre rappresentazioni medievali – che di celebrazione in celebrazione si fanno sempre più profane – e le più recenti videoinstallazioni di Bill Viola che ricreano le visioni manieriste di Pontormo. Si tratta di figurazioni statiche in cui modelli o attori, disposti in pose espressive, restituiscono l’immagine di dipinti o sculture celebri. Presupposto comune a tutti i tableaux vivants, del resto, è che a fungere da modello sia l’arte, non la vita. E forse proprio per questo suo status di arte nata dall’arte, contaminata, per giunta, da generi e sottogeneri popolari, quella dei “quadri viventi” è stata spesso ritenuta una pratica secondaria nel novero delle arti visive. Essa però ha saputo sopravvivere assecondando il mutare dei tempi e dei codici culturali, forte di quella caratteristica che da sempre l’ha marginalizzata: il suo non essere riconducibile ad alcun canone, oscillando senza sosta tra normatività accademica e puro intrattenimento. In questo suo perenne rinnovarsi, il tableau vivant si intreccia anche con le sperimentazioni fotografiche e filmiche (da Rejlander e von Gloeden ad Artaud e Pasolini), con la danza e il teatro (da Isadora Duncan a Grotowski) fino a incarnarsi nelle performance di Luigi Ontani, Gilbert & George e Cindy Sherman. La profusione di autori che continuano a dedicarvisi dimostra come il genere, ormai consolidato stabilmente nel repertorio dei linguaggi contemporanei, sia oggi più vivo che mai. Flaminio Gualdoni ci accompagna in un excursus brioso, colto e traboccante di aneddoti lascivi e personaggi indimenticabili. Come Lady Hamilton, avvenente giovane dal passato tumultuoso che, sposa del suo pigmalione, diventa esperta nell’impersonare figure dell’iconografia classica: le sue attitudes, lente pantomime silenziose elogiate da Goethe, eternate da Tischbein e ammirate da aristocratici, artisti e scrittori, codificano il genere in un orizzonte situato tra rispettabilità dell’arte, bon ton del gusto borghese e marketing sessuale.
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Corpo delle immagini, immagini del corpo

Tableaux vivants da san Francesco a Bill Viola

Flaminio Gualdoni

pagine: 192 pagine

Quella dei tableaux vivants è una storia antica quanto il Pigmalione immortalato da Ovidio. Una storia che si dipana nei secoli abbracciando pratiche tanto lontane fra loro come le sacre rappresentazioni medievali – che di celebrazione in celebrazione si fanno sempre più profane – e le più recenti videoinstallazioni di Bill Viola che ricrean
23,00

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