Libri di Lewis Baltz - libri Johan & Levi Editore
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Lewis Baltz

autore
Johan & Levi
Lewis Baltz (1945-2014) è stato uno tra i maggiori esponenti della fotografia di derivazione concettuale diffusasi alla fine degli anni sessanta negli Stati Uniti e resa celebre nel 1975 dalla mostra “New Topographics: Photographs of a Man-Altered Landscape”. Autore di opere che hanno cambiato il modo di pensare il medium fotografico, come The Tract Houses (1969-1971), The New Industrial Parks Near Irvine, California (1974), Park City (1978-1980), San Quentin Point (1981-1983) e Candlestick Point (1987-1989), negli anni ottanta Baltz si è trasferito in Europa dedicandosi esclusivamente a progetti site-specific, su commissione e in collaborazione con altri artisti. Dal 2003 al 2013 è stato docente di arti visive presso la facoltà di Design e Arti dell’Università IUAV di Venezia.

Libri dell'autore

Scritti
Lucido protagonista della “nuova topografia” americana degli anni settanta, artista costantemente  impegnato a decostruire la politica dei luoghi e delle rappresentazioni, sin dai suoi esordi Lewis Baltz ha accompagnato alla ricerca visiva una meditata attività di scrittura critica e autocritica. Le riflessioni raccolte in questo volume illuminano da prospettive differenti la sua opera ultraquarantennale e il contesto transatlantico nel quale si è sviluppata: interventi che hanno affiancato le opere topografiche del primo periodo, narrazioni incorporate nei lavori testo-immagine della fine degli anni ottanta, ma anche una corposa serie di saggi dedicati ad alcuni tra i più importanti fotografi e artisti del Novecento. In questi ultimi l’ascolto dell’enigmatica materialità delle opere si fonde con un ragionare secco e disincantato sulla loro adeguatezza culturale e, infine, politica. Rientrano in tale filone gli scritti dedicati a Walker Evans, Edward Weston, Robert Adams, Michael Schmidt, Allan Sekula, Thomas Ruff e Jeff Wall, che in modi diversi interrogano le possibilità e i limiti delle pratiche fotografiche di stampo modernista; in alcuni passi affiorano inoltre circostanziati apprezzamenti di artisti come Krzysztof Wodiczko, Félix González-Torres, Barry Le Va, Chris Burden, James Turrell, Robert Irwin, John McLaughlin e Alessandro Laita, con i quali Baltz ha condiviso aspetti cruciali della ricerca e, in diversi casi, della propria biografia. ll volume, tuttavia, contiene anche considerazioni su temi di portata più generale, per esempio sul paesaggio o sulle città «nell’epoca del nulla di speciale». Se il gelido silenzio dell’immaginario post-apocalittico di Baltz ha contribuito a depurare la fotografia degli ultimi trent’anni dalle opposte retoriche della denuncia e della rivelazione, la voce rauca e talvolta caustica di questi scritti continua a risuonare e a contaminare le presunte certezze su cui amano poggiare le istituzioni dell’arte e della fotografia.
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Scritti

Lewis Baltz

pagine: 176 pagine

Lucido protagonista della “nuova topografia” americana degli anni settanta, artista costantemente  impegnato a decostruire la politica dei luoghi e delle rappresentazioni, sin dai suoi esordi Lewis Baltz ha accompagnato alla ricerca visiva una meditata attività di scrittura critica e autocritica. Le riflessioni raccolte in questo volume illum
 

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