Gli artisti contemporanei amano confrontarsi con i materiali e i mezzi che la società crea e fa diventare strumenti quotidiani, come i videogiochi. Come si può fare arte con dei videogiochi? Miltos Manetas fa dell’hardware e dei giocatori soggetti per le sue tele; Todd Deutsch fotografa i giocatori durante estenuanti tornei; Tobias Bernstrup crea performance musicali e inventa mondi fantastici; Eddo Stern costruisce fortezze e navi animate con i video; Jon Haddock riproduce graficamente eventi di cronaca; Alison Mealey e Delire riprogrammano il gioco trasformandolo in uno “strumento di pittura automatico”. Il volume è una pubblicazione unica per respiro e approfondimento (32 artisti internazionali, oltre 320 immagini a colori), il primo punto di riferimento per l’arte fatta con e sui videogame, un’analisi dell’universo videoludico e delle sue svariate forme espressive, una voce per liberare il videogioco dalla nomea di “strumento diabolico” di ottenebramento cerebrale e dargli dignità di espressione culturale. Rivolto a un pubblico internazionale, offre al pubblico italiano la traduzione integrale dei testi critici.
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