fbevnts Hitler e il potere dell'estetica | BookCity Milano | 15.11 - ore 15.00
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Hitler e il potere dell'estetica | BookCity Milano | 15.11 - ore 15.00

27 ott 2025
Hitler e il potere dell'estetica | BookCity Milano | 15.11 - ore 15.00
BookCity Milano 2025
CONVERSAZIONI D’ARTE 

Hitler e il potere dell’estetica

Con Michele Dantini, Università per Stranieri di Perugia, e Roberto Dulio, Politecnico di Milano
Modera Giulio Silvano, giornalista

Dagli spettacolari raduni di partito a Norimberga alle opere architettoniche per ottenere l’immortalità, dall’odio per il modernismo a Hitler come “guardiano della civiltà occidentale”: una riflessione sul ruolo della cultura nella visione di un Superstato ariano, dov’è usata come mezzo per conquistare e conservare il potere.

Capire il potere dell’estetica novecentesca diventa anche strumento per analizzare l’ombra lunga delle prese di posizione artistiche e architettoniche dei totalitarismi e i loro effetti sul contemporaneo.

Sabato 15 novembre | ore 15.00
Fondazione Luigi Rovati
Sala Conferenze
Corso Venezia 52 - Milano
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Prenotazione consigliata sul sito: fondazioneluigirovati.org

Sabato 15 novembre, con l’acquisto di un libro Johan & Levi presso il bookshop della Fondazione Luigi Rovati hai diritto a un ingresso gratuito al Museo d’arte, da utilizzare nella stessa giornata.
Hitler e il potere dell’estetica
Su Adolf Hitler sono stati scritti innumerevoli libri. Anni fa, quando la CBS annunciò di voler produrre un film sugli anni della sua gioventù, si sollevò un coro di proteste quasi unanime, riassumibili nella domanda: «Sappiamo chi è e sappiamo che cosa ha combinato, cos’altro c’è da sapere?».Frederic Spotts apre su Hitler e il Terzo Reich una prospettiva del tutto inedita, offrendoci una sorprendente rivisitazione degli obiettivi del Führer e della grande macchina che allestì intorno a sé. Raramente si è parlato del ruolo della cultura nella sua visione di un Superstato ariano, dove invece aveva un’importanza fondamentale: non era il fine a cui doveva aspirare il potere, ma addirittura il mezzo per conquistarlo.Dagli spettacolari raduni di partito a Norimberga alle imponenti opere architettoniche, dai festival musicali e il travagliato rapporto con Wagner alle politiche di epurazione, dai suoi stessi acquerelli al sogno di aprire un’enorme galleria d’arte a Linz: così l’artista mancato riuscì a esprimere il proprio talento ipnotizzando la Germania e gran parte dell’Europa. Una volta finito il conflitto, poi, l’unico nemico che Hitler non avrebbe imprigionato ma «lasciato comodamente vivere in una fortezza, con la possibilità di scrivere le sue memorie e di dipingere», sarebbe stato Winston Churchill, ovvero l’ufficiale britannico che durante la Prima guerra mondiale ritraeva le rovine di un villaggio mentre il Führer, sulla sponda opposta del fiume, immortalava una chiesa.Probabilmente, quindi, aveva ragione Carl Burckhardt, commissario della Lega delle nazioni a Danzica che nel 1939 incontrò il Führer due volte: il dittatore aveva una doppia personalità, da un lato l’«artista ipergentile», dall’altro il «maniaco omicida». Da oltre cinquant’anni a questa parte, per ovvie ragioni, gli scrittori hanno raccontato il maniaco omicida. Spotts, senza voler in alcun modo ignorare il secondo Hitler, ci parla del primo.
Scopri

Hitler e il potere dell’estetica

Frederic Spotts

pagine: 480 pagine

Su Adolf Hitler sono stati scritti innumerevoli libri. Anni fa, quando la CBS annunciò di voler produrre un film sugli anni della sua gioventù, si sollevò un coro di proteste quasi unanime, riassumibili nella domanda: «Sappiamo chi è e sappiamo che cosa ha combinato, cos’altro c’è da sapere?».Frederic Spotts apre su Hitler e il Terzo Rei
25,00


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