14 gen 2019
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Johan & Levi Editore è lieta di segnalare il convegno dal titolo “The Gentle Art of Fake. A proposito di copie, falsi e appropriazioni nell'arte contemporanea” che vede la collaborazione tra l'Accademia di Belle Arti di Brera e l'Università IULM e la partecipazione, fra gli altri, anche dei nostri autori Laura Lombardi, co-curatrice del convegno insieme a Tommaso Casini, Cristina Baldacci, Bruno Di Marino e Massimiliano Rossi.
Il convegno si propone di esaminare la persistenza e le declinazioni sempre più ampie e ramificate del tema delle repliche di opere d'arte fino al concetto ambiguo di falso nell’era delle cosiddette post-verità.
Negli ultimi decenni l'interesse e la consapevolezza per la complessa e sfumata intersezione tra termini quali autenticità, falso, copia, citazione, traduzione e riproduzione si sono molto accresciuti attraversando – forse più che in passato - ogni ambito della cultura. Molteplici sono i riflessi nella nostra vita sociale del grande tema della falsificazione, manifestandosi nella letteratura, nelle arti visive, nel cinema, nella musica, per non dire della produzione di manufatti industriali, nella tecnologia ma anche nella percezione storica degli eventi, nella politica, nella religione. Le tecnologie digitali hanno determinato un rapporto con l'opera d'arte che si profila di natura profondamente iconoclasta: a causa della sua molteplicità, della varietà delle sue fonti e del suo carattere effimero. La riproduzione digitale la sottrae cioè al suo legame con un solo tempo e un solo luogo d'origine, alla certificazione dell'attribuzione, alla fissazione nella memoria, alla mitizzazione del suo autore, persino alla necessità stessa dell'originalità e, di conseguenza, al suo eventuale plusvalore economico.
A causa della sua natura virtuale, l'immagine riapre e riattualizza la questione a lungo dibattuta dello statuto dell'opera d'arte. Sulla scia di questi fenomeni si colloca l'operazione espositiva, “Treasures from the wreck of the unbelievable” di Damien Hirst (2017) nonché la pratica del re-enactment di mostre come “When attitudes become form (1969-2013)”.
Obiettivo del convegno - il cui titolo è ispirato al libro dell'artista/falsario Riccardo Nobili, The gentle art of faking (1922) - è dunque fare il punto sulla nozione di fake coinvolgendo in dialogo critici, storici dell’arte e artisti riguardo alle declinazioni che esso assume nell'ambito delle visual cultures, svolgendo un'indagine ad ampio raggio che tenga conto sia delle radici classiche del fenomeno (come ad esempio le écfrasi di dipinti fittizi, reinventati tra Rinascimento e Barocco), sia del suo intenso proliferare oggi nello scenario dell'informazione e dei social.
Verrà dibattuta in particolare la ricorrenza di trame narrative che coinvolgono la nozione di falso, copia, appropriazione, e che hanno come scenario privilegiato (e talvolta “snodo” emotivo) il mondo e il mercato dell'arte contemporanea.
La falsificazione diviene così un agente di svelamento della messa in scena che ogni immagine rappresenta dandosi per vera. E la finzione sembra divenire il solo modo per impossessarsi del ‘reale’.
Nella giornata di martedì 15 gennaio il programma prevede la cerimonia di conferimento del Diploma Honoris Causa a Thomas Demand, artista e fotografo tedesco.
Martedì 15 e mercoledì 16 gennaio
Accademia di Brera | Università IULM
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