28 apr 2020
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Figura anomala nella scena italiana e internazionale, pionieristico sperimentatore all’incrocio tra pittura, fotografia e cinema, Paolo Gioli crea immagini senza tempo condensando una vasta iconografia in una serie di virtuose operazioni con le tecniche artistiche e fotografiche.
Dagli studi di pittura e nudo a Venezia nei primi anni sessanta, alla scoperta, dopo un soggiorno negli Stati Uniti, dell’avanguardia artistica, della fotografia, del cinema sperimentale, e poi in oltre mezzo secolo di prolifica e magmatica attività, Gioli si è sempre mosso come un archeologo mediale, snodandosi tra lo studio delle immagini e l’osservazione del corpo umano nei suoi aspetti anatomici, estetici, ideologici, erotici. Se i suoi primi film stabiliscono un’analogia sostanziale tra la celluloide e l’epidermide come interfaccia sensibile tra l’io e il mondo esterno, i transfer da Polaroid usano il corpo e i suoi frammenti come mezzo per esaminare la storia e le fondamenta teoriche della fotografia.
Questo saggio ne ripercorre l’attività dagli esordi a oggi, interrogandone in modo sistematico le complesse ramificazioni mediali e intrecciando alla riflessione storica e teorica le parole dell’artista, che descrive il suo metodo di lavoro.
Leggi qui un estratto.
Autore: Giacomo Daniele Fragapane
Collana: Saggi d'arte
ISBN: 978-88-6010-225-6
Pagine: 142
Prezzo: 28,00 €
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