AVVENTURE DI UN OCCHIO
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AVVENTURE DI UN OCCHIO

25 ott 2017
AVVENTURE DI UN OCCHIO

Nel mondo dell'arte ci sono due grandi categorie di esperti: gli storici dell'arte che dedicano tutta la vita a rielaborare e approfondire la loro disciplina e quelli (pochi) che quella disciplina la fanno. Sono persone dotate di “occhio”, appunto, che mettono il proprio sterminato sapere al servizio di una missione più alta: scoprire e attribuire la paternità di questo o quel capolavoro del passato. Fra i primi e i secondi passa la stessa differenza che esiste fra un qualunque commissario di polizia e Sherlock Holmes in persona o, per dirla fuor di metafora, fra il necessario lavoro di routine e quello che invece esige la presenza di un “occhio clinico”. Philippe Costamagna appartiene alla seconda categoria, uno sparuto gruppo di iniziati che al suo interno racchiude figure come Berenson, Longhi o Zeri, ancora in grado di cogliere l'aura di un'opera d’arte. Ma come si diventa occhio? Quali sono le doti necessarie, quale il percorso da seguire?

Come tutti i mestieri eccezionali, quello dell'occhio è un misto di talento innato e sapienza acquisita. Un dono che per esprimersi va coltivato, esercitato, messo costantemente alla prova. Ma l'estro e il sapere non bastano: per ottenere l'avallo della comunità scientifica occorre anche una buona dose di audacia e, perché no, di fortuna.

Costamagna ripercorre i momenti fondamentali della costruzione di questa singolare carriera intrecciando alla propria esperienza personale la storia dei personaggi che hanno contribuito a fondare e consolidare la storia dell'arte come disciplina.

Dalla delicata questione del restauro al proliferare dei falsi, dall'avvento delle nuove tecnologie all'affermarsi di una tendenza sempre più spiccata a delegare alle prove e ai criteri scientifici la datazione, l'attribuzione e perfino il restauro di un'opera (con scarsi risultati e clamorosi strafalcioni acclusi), l'autore ci introduce ai trucchi di un mestiere in perenne equilibrio fra la necessità del rigore scientifico e le gratificazioni offerte dal mercato dell'arte e dal mondo dei collezionisti, evidenziando le trappole più comuni. E lo fa con piglio fresco, vivace, per nulla accademico, mescolando passato e presente, riferimenti colti e aneddoti succosi. Il risultato è un libro sapiente a metà strada fra il memoir e il saggio, capace di incuriosire e appassionare il lettore anche grazie alla carrellata finale sulle varie declinazioni che l'occhio può assumere in ambito contemporaneo, dalla moda alla fotografia.

 

Autore: Philippe Costamagna

Collana: Saggistica

ISBN: 978-88-6010-195-2

Pagine: 192

Prezzo: 20,00 €

Avventure di un occhio
Come esistono nasi che, forti di un prodigioso fiuto, inventano i profumi, così esistono occhi in grado di rivelare la paternità di un dipinto. Se a un occhio esperto bastano pochi istanti per identificare l’autore di un’opera rimasta per secoli nell’ombra, è perché dopo lunghi anni di addestramento sa isolare dettagli che contano più di un’impronta digitale. L’intuito e le conoscenze acquisite, però, non sempre sono sufficienti a stanare un capolavoro: le scoperte più sensazionali avvengono spesso grazie a un evento del tutto fortuito.Capita per esempio che lo sguardo si posi su un Cristo in croce appeso nella galleria di un museo visitato per caso, e che proprio in quell’istante un raggio di sole ne illumini le unghie − riconoscibili fra mille per la levigata lucentezza− svelando un Bronzino a lungo ricercato e dato per disperso. Epiloghi come questo la dicono lunga su un’attività che assomiglia molto a quella del detective. Sulle tracce di quadri smarriti, il connoisseur si affida a una rete di  informatori e, indizio su indizio, fatica non poco prima di mettere insieme i pezzi del puzzle. Il suo sguardo non si lascia dirottare da restauri scellerati, da precedenti attribuzioni eccessivamente disinvolte e dal proliferare dei falsi, ma si immerge dentro la vita dei dipinti. Se vi vedesse soltanto delle immagini, se non fosse così sensibile da riuscire a entrarvi, non arriverebbe mai a capirli.Philippe Costamagna, appartenente a quello sparuto gruppo di iniziati chiamati ad autenticare tele anonime in ogni angolo del mondo, ci svela trucchi e insidie di una professione in perenne equilibrio fra le necessità del rigore scientifico e le gratificazioni offerte da mercanti e collezionisti spesso abbagliati da interessi personali. Un racconto che fonde memorie private, riflessioni sui ferri del mestiere, curiosità storiche e aneddoti succulenti sullevicende di alcuni illustri predecessori del calibro di Berenson, Longhi e Zeri: tre uomini e tre personaggi radicalmente diversi tra loro, nelle cui straordinarie fototeche si sono formate generazioni di studiosi e che hanno segnato, ciascuno con le proprie stravaganze, la misteriosa arte dell’attribuzionismo. 
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Avventure di un occhio

Philippe Costamagna

pagine: 192 pagine

Come esistono nasi che, forti di un prodigioso fiuto, inventano i profumi, così esistono occhi in grado di rivelare la paternità di un dipinto. Se a un occhio esperto bastano pochi istanti per identificare l’autore di un’opera rimasta per secoli nell’ombra, è perché dopo lunghi anni di addestramento sa isolare dettagli che contano
20,00

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