Nel corso dei secoli il patrimonio storico-artistico italiano è stato trafugato e molte opere, dei più svariati generi, hanno alimentato un fiorente mercato spesso illegale di opere d’arte antica. A volte, fortunatamente, pezzi della nostra storia riescono a tornare in patria per via ufficiale andando a ricostruire tasselli mancanti di un grande tesoro. Il recupero di sette frammenti di affresco etruschi, che oggi fanno parte della collezione Lucio e Giovanna Rovati, è all’origine di questo volume che analizza e ricontestualizza i reperti per ritrovarne la collocazione all’interno della vasta produzione etrusca.La curatrice, archeologa e ricercatrice, Silvia Menichelli delinea il contesto di riferimento delle opere presentando la società e la produzione artistica etrusca, in particolare la pittura, tecnica che più di altre ha saputo tramandare fino ai giorni nostri immagini della storia di un popolo. Attraverso l’analisi di documenti, riproduzioni a disegno e ad acquerello e resoconti di scavi Menichelli procede per parallelismi con le pitture tombali conosciute per ricollocare storicamente i sette affreschi (età tardo-arcaica databili attorno al 500 a.C.), interpretarne l’iconografia e trovare un possibile luogo di origine di questi pregevoli manufatti.Il volume contiene una prefazione a cura del prof. Stephan Steingräber.
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