Ando Gilardi è considerato il più irriverente fotografo e studioso che l’Italia abbia prodotto negli ultimi cento anni. Autore di libri cult sulla fotografia e personaggio eclettico, con questo breve saggio in forma di dialogo Gilardi fa un’incursione dispettosa e divertita sul concetto di stupidità in chiave fotografica, partendo dalle famose leggi sulla stupidità dell’economista Carlo M. Cipolla. Il testo è corredato da una trentina di immagini di fotografia popolare ottocentesca sul tema della stupidità tratte dall’enorme archivio fotografico della Fototeca Storica Nazionale da lui fondata.
Prefazione
Capitolo 1 I tre tipi di stupidità fotografica Esempio forte ma per ragioni didattiche Stupidità fotografica del terzo tipo La gente che crede a quello che vede
Capitolo 2 Il ritratto della stupidità La livella
Capitolo 3 L’apparecchio preferito dagli stupidi Fotografia dono divino
Capitolo 4 Tassonomia tutt’altro che stupida L’istantanea divora la fotografia
Capitolo 5 Il sommelier della fotografia è stupido
Capitolo 6 L’idiota di cui tratta Nadar Libertà è un salto nel buio o nella luce
Note
Piccola antologia gilardiana